da Varese, le odierne peripezie ed i mille interessi di una stramba famiglia di tatuatori!

Ho sempre pensato che la mia vita è piena di gente interessante e folkloristica, di gente colorata e gente molto dark,
di occasioni speciali, di fotografie, libri e scambi di informazioni...
Vorrei queste pagine fossero un'occasione per contaminarci e sorriderci su!!!!


Se desiderate contattarmi per qualsiasi chiarimento, opinione o scambio di vedute mi trovate qua: artistichousewife@hotmail.it

martedì 4 settembre 2012

Cercando nuova mansion...

Questa estate ci siamo dedicati alla ricerca della nuova casa.
La nostra cara Mansion è diventata troppo dispendiosa per non viverla mai e pulirla in soli due giorni di pausa, volendosi anche concedere un pò di relax, sta diventando una cosa da sclero.
Ovviamente le nostre richieste sono tante.
Abbiamo bisogno di un giardino per le tartarughe e per i nostri gatti, e per la nostra serra, e per il nostro tino di ninfee.
Stiamo cercando una casa rustica, in montagna, isolata, di quelle dove il camino non è un optional.

Ma non ci sono molte occasioni di questo tipo, quasi tutto è in vendita e per ora le nostre ricerche sono state uno splendido pretesto per girare questo fantastico posto che è il varesotto, tra montagne e laghi.

In uno dei nostri viaggi siamo andati a Boarezzo, il paese dei pittori.
Sul fianco del monte Piambello esiste questo paesino di case in sasso con i tetti rossi e le stradine piccole e acciottolate in un contesto decisamente montano.

La prima famiglia che si insediò a Boarezzo fu la famiglia Chini, originaria di Arezzo. Probabilmente il motivo di questo insediamento stava nella ricerca di legname per la produzione del carbone di legna, che in quel periodo era molto richiesto, e di cui questa zona era ricca. Il carbone veniva prodotto qui e poi trasportato a Milano con dei buoi. Sembra che il nome del borgo sia nato proprio da queste due parole, la gente diceva “i buoi di quelli di Arezzo” e da qui Boarezzo.
Il borgo a poco a poco si ampliò, altre famiglie vennero a viverci, il lavoro non mancava, sia la produzione e vendita del carbone e sia l’allevamento di bestiame.
Si arrivò così alla prima guerra mondiale, e questa zona fu interessata dalla costruzione della famosa “Linea Cadorna”, una serie di trincee fortificate che si snodano sulle montagne, fatta tracciare dal Generale Cadorna a scopo difensivo.
Passati gli anni della grande guerra, Boarezzo conobbe un periodo di grande splendore.

Venne scoperta una miniera di galena (piombo e argento) che diede lavoro a molti.
Ma la risorsa che dava occupazione al maggior numero di persone era diventata il turismo.
In questo luogo tranquillo, dove ci si poteva rilassare e fare lunghe passeggiate nei boschi ,e da dove si godeva di una splendida vista sulle Prealpi e le Alpi Lombarde, non lontano dalle grandi città, le famiglie facoltose di Como, Varese e Milano venivano numerose a passare qualche giornata di villeggiatura.


 Le fondamenta più antiche sono quelle della piccola chiesetta di San Giovanni Battista, che risalgono circa al ‘300, ma non così le mura, restaurate dopo che furono distrutte durante la seconda guerra mondiale.






Sorse così il grande e bellissimo Albergo Piambello, oggi purtroppo ridotto a un rudere, la cui storia è già stata raccontata in questo forum.
Dopo la chiusura dell’albergo, negli anni 70, cominciò per Boarezzo un lento declino. Molti lasciarono il paese per andare a lavorare altrove, e per anni non ci fu più nemmeno una nascita.



 Il Grande Hotel di Boarezzo al giorno d'oggi, completamente all'abbandono.
Le decorazioni liberty del cancello di ingresso racconta di antichi fasti.



 Mi ha molto affascinato la vita di questo albergo e vi consiglio di guardare questo video:


....e leggere questo post nel Forum degli Amici di Boarezzo dove ci sono testimonianze e vecchi scatti davvero interessanti:

http://www.valganna.info/phpBB3/viewtopic.php?f=14&t=2463

Da Boarezzo siamo finiti a Marzio.
Il paese, situato fra la Valganna e la Valceresio, in cima al Passo dell'Alpe Tedesca, era attraversato dalla famosa Linea Cadorna di cui ancora oggi si può ammirare qualche trincea.








 E poi scendendo la montagnia siamo arrivati ad Ardena e la vista del lago era meravigliosa dal belvedere posto al fianco del Santuario di Ardena.



Il Santuario di Ardena appartenente alla Diocesi di Como fu anche centro dell'attenzione pubblica in passato, negli anni 70, per strane manifestazioni ritenute parapsicologiche: suppellettili che volavano nelle stanze della canonica e campane che suonavano da sole.

E noi non ci siamo neppure entrati, e c'erano anche le campane che chiamavano a raccolta i fedeli ahahaha

Visto che stava arrivando la sera e il nostro tour si era concluso al Lago di Lugano (lato italiano) ce ne siamo andati a fare l'aperitivo a Porto Ceresio.


 il lago aveva un colore meraviglioso.

 Una vecchia pubblicità liberty della Birreria Storica Poretti della Valganna


 Un'ape in fase aperitivo!

La casa non l'abbiamo ancora trovata ma i nostri giretti sono stati davvero un delizioso modo di conoscere meglio questo territorio!
 

pomeriggio a Capanna Gigliola (laveno)

Anche se parlarne oggi, con questo freddo e questa umidità, sembra far perdere significato a questo post, mi piacerebbe comunque mostrarvi uno dei nostri luoghi preferiti di questa stagione estiva.

Primo perchè "Capanna Gigliola" è una splendida cascina con una balconata da urlo sul lago Maggiore proprio sopra Laveno, secondo perchè c'è un'aria fresca sempre che ha saputo refrigerare anche i giorni più caldi, si mangia e beve bene nel completo relax e terzo perchè, se la si prende come gita, si può salire anche a piedi da una mulattiera caratteristica (ma molto ripida) o con la spettacolare funivia dal quale si vede un panorama mozzafiato.

per chi vuole saperne di più:

funivia di laveno

La funivia porta fino quasi alla sommità del monte Sasso del Ferro ( alt. mt. 1.100 circa), poi bisogna camminare verso Vararo ma è impossibile perdersi, credetemi!

e Capanna Gigliola

Noi ci siamo tornati tutti insieme anche a disegnare un pò in un caldo pomeriggio agostino.
Siamo saliti in macchina con la Ninetta e poi ci hanno raggiunto anche Skyzzo, Ria, Leon e Luz.

E' stato proprio un piacevole pomeriggio che aveva tutto il sapore di un agosto ancora da vivere.

Cerco di godermele non pensando alla felpette e calzini che indosso proprio in questo momento.




Un'incontro con la terza età veramente simpa!
Leon sgridato, bonariamente, da Skyzzo


















 Una collezione infinita di modellini di macchinine dei proprietari esposta in visione al pubblico.
Iniziata con i modelli della 24 ore Le Mans ora conta anche trenini e qualunque mezzo a 4 ruote!
 Api e fiori non mancano in questo paradiso di verde. :-)



Il piacere del contatto con animali diversi dal nostro quotidiano!

 Il tramonto, poi, è una cosa speciale...


 ed è sempre difficile tornare a casa!


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