da Varese, le odierne peripezie ed i mille interessi di una stramba famiglia di tatuatori!

Ho sempre pensato che la mia vita è piena di gente interessante e folkloristica, di gente colorata e gente molto dark,
di occasioni speciali, di fotografie, libri e scambi di informazioni...
Vorrei queste pagine fossero un'occasione per contaminarci e sorriderci su!!!!


Se desiderate contattarmi per qualsiasi chiarimento, opinione o scambio di vedute mi trovate qua: artistichousewife@hotmail.it

lunedì 1 agosto 2011

citazioni celebri ahahah

...per il nostro nuovo bigliettino degli appuntamenti. ;)

Chi è stato alla mansion o ha avuto l'opportunità di tatuarsi da luigi almeno una volta, conosce benissimo questa frase!

Le reazioni ormai sono straordinarie:
da chi, non appena accende la macchinetta, urla: "PAUSA!" a chi la dice a Luigi prima ancora che lui pensi di ripeterla per l'ennesima volta!

Ormai sono più di vent'anni che tatua... fate un pò voi il conto di quante volte l'ha detta ed io sentita hihihih

Se niente importa... messaggio alle amiche mamme!

Considerando l'opinione che ho della vostra sensibilità, per come mi è stato dato modo di conoscervi e per come immagino possa essere davvero la gente che segue questo blog, dopo aver chiuso l'ultima pagina di questo libro ho pensato di parlarvene.
Ho pensato che qualcuno di voi DOVREBBE leggerlo, dovrebbe sapere e POI fare i conti con se stessi.

Ma vediamo di non rendere troppo pesante un argomento che, già di per sè, è tabù per la maggior parte dell'umanità.

Partiamo dall'inizio.
Lo scrittore in questione è Jonathan Safran Foer, l'autore del libro dal quale è stato realizzato il film "Ogni cosa è illuminata".



Quando vidi questo film pensai che avevo avuto la possibilità di rivedere un'altro film unico ed intelligente, che tratta con umorismo un argomento di grande riflessione, un pò come "la vita è bella" di Roberto Benigni.
E, se qualcuno di voi ancora non ne avesse visto neppure uno, consiglio di portarsi avanti e di guadarli alla prima occasione!
Chi l'ha visto sa, invece, che Eugene Hutz, cantante dei Gogol Bordello, sa rubare sorrisi e farsi amare come pochi, che il collezionista sente il valore unico della famiglia e del suo passato, che un campo di girasoli e una casetta immersa in essi sanno scaldare il cuore.

E così quando ho notato "se niente importa" sullo scaffale di un supermercato, in sconto tra l'altro, l'ho accolto tra le mani curiosa.




Preciso che, per quanto vegan da ben otto anni, non acquisto più molto materiale editoriale che ne analizzi le crudeltà: mi ha già fatto così male una volta, mi ha così leso prendere coscienza di ciò che significava nutrirsi di carne, che mi ha cambiato la vita dalla notte alla nuova alba.
E nessuna decisione personale ha significato tanto nella mia vita e mi ha aiutato a sentirmi migliore e meno responsabile.
Il mio veicolo non è istigare la gente a rendersi coscienti, il mio veicolo è far mangiare bene gli ospiti, lasciare che finalmente qualcuno possa dire: ho mangiato da una famiglia vegan ed era tutto buonissimo!
Ho sempre pensato che ciò che mangi e ti porti a letto, sono solo affari tuoi!
Mi piacerebbe pensare e credere che davvero, un giorno, le cose cambieranno, ma sono profondamente convinta che la meta sia troppo lontana per poter tirare le somme.

Quindi, ho comprato questo libro perchè mi incuriosiva il punto di vista di quest'autore e tra le sue parole ci ho visto ognuno di noi.

Il libro nasce dall'esigenza di dover decidere cosa sarà meglio dare da mangiare ad un figlio, di voler sapere davvero come stanno le cose, di avere il coraggio di fare 31 e non solo 30!

Quindi ho pensato ale mie amiche mamme e, soprattutto, ai bimbi di domani e al mondo al quale li stiamo consegnando.

Perchè non ci si rende conto che una decisione, che sembra di primo acchito solo personale in realtà abbia un riscontro così negativo sul Pianeta, sulle cattiverie e sul futuro della nostra misera umanità.

Spero che qualcuno abbia voglia di sentirselo dire e abbia il cuore per poterlo ascoltare.

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