da Varese, le odierne peripezie ed i mille interessi di una stramba famiglia di tatuatori!

Ho sempre pensato che la mia vita è piena di gente interessante e folkloristica, di gente colorata e gente molto dark,
di occasioni speciali, di fotografie, libri e scambi di informazioni...
Vorrei queste pagine fossero un'occasione per contaminarci e sorriderci su!!!!


Se desiderate contattarmi per qualsiasi chiarimento, opinione o scambio di vedute mi trovate qua: artistichousewife@hotmail.it

martedì 28 febbraio 2012

la grande Koi

Giuseppe ha finito la schiena ma ha deciso di proseguire il braccio che gli avevamo tatuato parecchi anni fa e che si era fermato sopra il gomito.
In compenso ha deciso che questa volta lo spazio disponibile lo sfrutta proprio al gran completo... ahahah

Ovviamente lavorando all'MCT le foto le scatta luigi con il telefonino e ovviamente sono quel che sono! ;-)
Forse meno professionali ma davvero genuine!






Adoro la maniera nel quale luigi ha sfruttato le onde per la piega polso/mano!!

E intanto parliamo ancora un pò di Carpe KOI:

In Estremo Oriente la carpa è un animale di buon augurio e la sua immagine viene usata spesso nelle espressioni augurali, senza dimenticare che la sua celebrata longevità ne fa un emblema di lunga vita. Effigiata sui tetti delle case, la sua immagine protegge dagli incendi.
La carpa è la cavalcatura e la messaggera degli Immortali, che la usano per innalzarsi al cielo e nel suo ventre trovano messaggi e sigilli. In Vietnam, nei giorni che precedono il nuovo anno, è la carpa a condurre in cielo il Genio del Focolare e nelle feste di metà autunno sempre una carpa protegge le case dai danni della Carpa d'Oro, spirito demoniaco conosciuto nelle leggende popolari vietnamite e cinesi.
Si trasforma in drago
In Cina e soprattutto in Giappone la carpa è il simbolo del coraggio e della perseveranza. Un'antica leggenda cinese racconta di una carpa coraggiosa e perseverante che riuscì a risalire la cascata situata sulla Porta del Drago, lungo il Fiume Giallo, superando ostacoli e spiriti malvagi. Gli dèi, impressionati da tanto coraggio, la trasformarono in un grande drago.
Sotto forma di drago la carpa acquisisce il dono dell'immortalità ed è divenuta il simbolo di chi aspira a compiere grandi imprese e non teme di affrontare le avversità della vita. Questo percorso iniziatico simboleggia il percorso dell'essere umano stesso che, se sviluppa in sé costanza e perseveranza, può emergere dalle bassezze della vita e divenire erudito e cosciente di sé, uomo superiore.
Simbolo di virilità
In Giappone la carpa è anche un simbolo della virilità audace e in particolare è l'emblema dei fanciulli. Nel giorno della festa a loro dedicata, in maggio, si appendono carpe (realizzate in carta o in tessuto) in cima a un palo o sui tetti delle case. Secondo una leggenda la carpa è il più coraggioso dei pesci, perché risale a nuoto le cascate e accetta con dignità la morte inevitabile. In Giappone si dice che, a differenza degli altri pesci che tentano di fuggire, quando si trova sul tagliere la carpa non trema e rimane immobile. Allo stesso modo affronta la morte un samurai e così dovrebbe fare il vero uomo.
Per i Cinesi la carpa è anche il simbolo della supremazia intellettuale e offrire una carpa a uno studente, per esempio, è un augurio di successo agli esami.
La carpa koi porta fortuna
Le carpe chiamate koi sono varietà ornamentali della carpa comune; molto colorate, vengono utilizzate per bellezza nei laghetti da giardino e negli stagni, e in Giappone il loro allevamento è molto popolare. Secondo un'ipotesi storica, i primi allevatori furono coltivatori di riso che, notando come la varietà di colori delle carpe fosse ancora più variopinta e bella di quella degli uccelli, ne iniziarono l'allevamento. È una credenza giapponese anche il fatto che questo pesce possa risalire i fiumi: la carpa vive nei fondali melmosi e mantiene torbida e fangosa l'acqua perché smuove continuamente il fondale con il muso. Questo rende impure le acque in cui vive ma per i Giapponesi rimane un vero simbolo. Sempre in Giappone si organizza un campionato dove il primo premio viene vinto dalla carpa più bella. I concorrenti sono allevatori che, attraverso una selezione di incroci tra le varie specie, riescono a creare carpe con riflessi di colori cangianti molto vari e belli.
Il termine giapponese koi significa semplicemente carpa. Esiste però un termine omofono, che si pronuncia sempre koi e significa «amore, affetto», pertanto in Giappone le carpe sono anche un simbolo di affetto e amicizia. Le koi e i tatuaggi di koi sono per tradizione considerati dei portafortuna.
La carpa campa cent'anni
La carpa comune si ritiene originaria della Persia, della Cina, del Mar Nero e del Caspio. Benché non sia un pesce pregiato né particolarmente saporito, molti secoli fa è stata introdotta in Europa per la sua grande capacità d'adattamento ed è facile trovarla nei laghetti artificiali destinati alla pesca sportiva.
È vero che le carpe sono pesci estremamente longevi: si stima possano arrivare a 40 anni d'età e talvolta oltre, ma i Giapponesi amano esagerare e secondo loro le carpe possono battere anche questi record. In Giappone circolano storie di carpe che hanno superato i cent'anni e un leggendario campione di koi pare sia andato oltre i duecento. Inoltre, crescono molto rapidamente: di lunghezza variabile tra i 30 e i 60 centrimetri, eccezionalmente possono andare anche oltre il metro di lunghezza. Sono pesci molto forti ed energici, da qui i loro numerosi attributi simbolici.

domenica 26 febbraio 2012

La signora Oiwa

Lo Yotsuya Kaidan è un testo scritto per il teatro Kabuki nel 1825 che narra la storia di Oiwa e Tamiya Iemon, una una storia di tradimento, omicidio e vendetta.
Probabilmente la più famosa storia di fantasmi giapponesi di tutti i tempi ed è stata adattata per il cinema oltre 30 volte, e continua ad influenzare la filmografia horror giapponese anche ai giorni d'oggi.

Nel primo atto,
Tamiya Iemon è un ronin che sta cercando di mettersi daccordo con il suocero Yotsuya Samon, per quanto riguarda il matrimonio con sua la figlia Oiwa.
Samon rifiuta categoricamente, allora Iemon, preso dalla rabbia lo uccide e poi sposa Oiwa.
La scena successiva si concentra sul personaggio Naosuke che è sessualmente ossessionato dalla sorella Oiwa, la prostituta Osode.
La scena inizia con Naosuke al bordello locale che sta socializzando con Osode quando arriva Yomoshichi, il promesso sposo di Osode, e il proprietario del bordello, Takuetsu.
Naosuke, non essendo in grado di pagare viene sbattuto fuori dal locale.
Poco dopo un furente Naosuke uccide Shozaburo Okuda, il suo maestro, dopo averlo scambiato per Yomoshichi. Questo fatto si verifica al momento preciso dell' uccisione del padre di Oiwa.
E'a questo punto che Iemon e Naosuke, che portano Oiwa e Osode a credere che essi possono vendicare la morte del loro padre. In cambio Osode accetta di sposare Naosuke.

Nel secondo atto,
Oume, la nipote di Ito Kihei, è innamorata di Iemon.
Tuttavia, convincendosi di essere meno attraente di Oiwa, pensa Iemon non diventera' mai suo marito.
A questo punto Oume sfigura Oiwa con un veleno mescolato alla crema per il viso ed Iemon, vedendo la donna così sfigurata decide di lasciarla e chiede a Takuetsu di stuprarla in modo da avere un pretesto per il divorzio. Takuetsu pero', non potendo farlo, mostra ad Oiwa il suo volto sfigurato, ella diventa isterica e, raccogliendo una spada, corre verso la porta.
Takuetsu cerca di fermarla, ma nel tafferuglio è ferito a morte e, mentre giace sanguinante, maledice il nome Iemon.
L'atto 2 si chiude con la morte di Oiwa e le nozze tra Iemon e Oume

Nel terzo atto i restanti membri della famiglia Itô sono annientati.
Iemon getta Oyumi, la madre di Oume, nel canale Onbô uccidendola.
Nel frattempo Naosuke arriva in incognito come Gonbei, un venditore di anguille, e ricatta Iemon con la consegna un documento prezioso.
L'atto si conclude con Iemon che pesca sul canale Onbô, mentre sul ponte Yomoshichi e Naosuke lottano per il possesso di un biglietto.

In apertura del quarto atto Naosuke sta facendo pressioni su Osode per consumare il matrimonio, a cui lei sembra stranamente avversa.
Yomoshichi appare e accusa Osode di adulterio.
Osode si rassegna alla morte per espiare la colpa e convince Naosuke e Yomoshichi ad ucciderla. Essa lascia un biglietto d'addio dal quale Naosuke apprende che Osode era, in realtà, sua sorella più giovane e per la vergogna si suicida.

Nell'ultimo atto Iemon, ancora perseguitato dal fantasma di Oiwa, fugge in montagna, ma inizia ad impazzire e l'atto si conclude con Yomoshichi che uccide Iemon.

Oiwa è un onryō , un fantasma che cerca vendetta e il suo forte sentimento la obbliga a rimanere sulla terra. Conserva la maggior parte dei tratti comuni dei fantasmi giapponesi, tra cui l'abito bianco che rappresenta il kimono usato per la sepoltura, i capelli lunghi e faccia cadaverica.
Ci sono tratti specifici di Oiwa che la distinguono fisicamente da altri onryo: il più famoso è l'occhio sinistro, che si piega sul viso a causa del veleno datole.
Spesso è raffigurata parzialmente calva.

Si suppone che la signora Oiwa sia sepolta in un tempio, il Myogyo-ji, in un quartiere di Tokyo . Prima della messa in scena di un adattamento dello Yotsuya Kaidan e' tradizione che gli attori si rechino in pellegrinaggio alla tomba della Signora Oiwa a chiedere il permesso e la benedizione per il loro spettacolo.

Spesso la signora Oiwa viene rappresentata come una lanterna di carta animata, consumata e lacera.


Adoro la Signora Oiwa, da sempre e sono felice di questa scelta per il nostro Gianni :-), una scelta di gran classe!

kirin in volo!

Si racconta che un certo Iseya Kichibee, se ne stava sdraiato sulla terrazza di casa con il naso all'insù. Era un cielo completamente sgombro da qualsiasi nuvola, tant'è che ad un certo punto, il suo sguardo captò qualcosa nel cielo; aguzzando la vista, si accorse che effettivamente, quel qualcosa si stava avvicinando sempre di più. Guardando meglio, riuscì a capire che si trattava di una bestia a quattro zampe di sicuro, che se la camminava tranquillo a mezz'aria. Allora si ricordò della figura mitologica del Kirin. Chiamò qualcuno per avere la conferma di quello che aveva visto, ma ahimè non c'era nessuno nei dintorni. Così rimase ancora un po' ad osservare quella creatura, fino a vederla scomparire dalla sua vista.

Stando alla leggenda, il Kirin nacque dall'unione di un drago e una mucca, anche se a conti fatti questo animale è rappresentato con il corpo di cervo e la testa di drago (e in alcuni leggende è anche descritto come animale alato). Appare ogni mille anni e il suo avvistamento è visto di buon auspicio, tant'è che si usa collegare la sua apparizione ad eventi importanti che accadono nel mondo o alla nascita di personaggi di essenziale importanza.

Per un certo periodo di tempo, si pensò che questa creatura esistesse veramente, in quanto vennero pervenute delle ossa di Kirin sul monte Katsuragi...solo in seguito si scoprì che in realtà erano solo delle ossa di un cervo molto grande.

La sua provenienza è quindi ancora legata al mistero, ma se per caso, in un giorno sgombro di nuvole, voi riusciste a vederlo passeggiare nell'azzurro, sareste le persone più fortunate del mondo.


A cosa serve una grande profondità di campo se non c'è un'adeguata profondità di sentimento?

Sono una tipa anti telefonino, chi mi conosce lo sa!
Il mio cellulare è vecchio e piccolo, fa quello che deve fare e la definizione delle sue foto è pessima.
Ma per me basta e avanza!
Anzi, soprattutto avanza!
L'altro giorno però aspettando Luigi in macchina ho dato un occhiata alla gallery delle foto del suo cell e mi sono sorpresa di trovarci un pò di tutto: cose vecchie, cose nuove, cose che mi fanno pensare e sorridere!
Parto oggi con questa visione d'insieme di avvenimenti inediti e non della family!

un pentacolo felino... gli swifferini all'attacco del cibo!

Luigi e uno dei piccoli teppisti!

Dopo aver letto tanto dalle amiche mamme blogghiste e principalmente dalla Nicoz, anch'io come mamma gatta mi sono dovuta organizzare. Eccomi con la prima fascia porta gattino! ahahah

Una delle ultime poppatine degli swifferini davanti al finestrone del salotto!

allattamento sul divano!

Giochi in cucina

e dormite al sole!

Questo trittico merita il suo momento di gloria! In una visita serale della mia Gina Alice, tutti abbiamo approfittato dei suoi occhiali da gatta e devo dire che forse stanno meglio a Luigi che a noi due ahahahahah



Questo autunno abbiamo dedicato del tempo alla ricerca di una buona offerta per comprare casa e volendo vivere nel verde, siamo capitati anche a Ferrera di Varese scoprendo che ha splendidi boschi e una meravigliosa cascata.
La cascata Fermona, formata dal torrente Msrgorabbia si trova vicinissimo al centro del paese e vi si arriva percorrendo un largo sentiero. Avvicinandosi si sente lo scrosciare dell'acqua con il suo volo di 30 metri e uno splendido laghetto verde che si è formato ai piedi della caduta d'acqua. Un posto incantevole dove godersi davvero una bella energia e una grande sensazione di pace!

Lu nei boschi di Ferrera

La splendida cascata Fermona

Questa una fioritura di Ariocarpus dello scorso ottobre!

Un amico Riccio che nutriamo ogni sera e che ringrazio per la severa pulizia che ogni giorno mi regala alle ciotole dei gatti!

Luigi al belvedere sopra Trarego Viggiona un paese sul lago Maggiore dal lato piemontese dove avevamo visto una casa magnifica. Purtroppo è stata acquistata prima che potessimo anche solo pensarci, e ci credo: era un vero sogno!

In giardino,davanti alla porta finestra della cucina, da quando viviamo in questa casa, governano la scena uno shiva di peltro e un buddha tutto cicciotto.
Anche con le nevicate di quest'inverno loro sono stati irriducibili e ligi al dovere! ;-)

In questi giorni di sole, quasi primaverili, abbiamo notato il prematuro risveglio del nostro maschio di hermanni. Lo fa tutti gli anni al primo accenno di cambio stagione, si sveglia, esce dalla tana dove è stato in letargo da ottobre e si prende delle belle dosi di sole. Ancora non mangia, è molto rallentato e tutto ricoperto di terra.
Ben svegliato Gwar!

Per chi non avesse fatto collegamento questo è il padre dei cuccioli di swiffer dello scorso luglio.
Incredibile quanto abbiano vinto i suoi geni!

E questo è il nuovo corteggiatore che la assilla ora che sta rientrando in estro.

Swiffer nel suo habitat naturale!




E per finire una foto di ieri sera. Mr Body trasformato in un perfetto Bodhisattva.

Dalla mansion è tutto!!!

:-)

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