da Varese, le odierne peripezie ed i mille interessi di una stramba famiglia di tatuatori!

Ho sempre pensato che la mia vita è piena di gente interessante e folkloristica, di gente colorata e gente molto dark,
di occasioni speciali, di fotografie, libri e scambi di informazioni...
Vorrei queste pagine fossero un'occasione per contaminarci e sorriderci su!!!!


Se desiderate contattarmi per qualsiasi chiarimento, opinione o scambio di vedute mi trovate qua: artistichousewife@hotmail.it

mercoledì 22 agosto 2012

Parco delle Gole della Breggia

rieccomi,
vado a random, ho un sacco di cose da farvi vedere e da dirvi ma non so da dove iniziare e quindi parto dal materiale fotografico che ho sul mio desktop in questo momento.

Per ripararsi dal caldo e dalle maledetta zanzara tigre io e lu ci stiamo girando un pò di parchi e boschi della nostra zona.

Eravamo stati in svizzera a fare benza (1.540 contro 1.850!!!!) e avevamo trovato un volantino sul PARCO DELLE GOLE DELLA BREGGIA.

Questo Parco è sito in ticino ed è il primo Geoparco svizzero, si sviluppa per 1.5km lungo l'omonimo fiume che ne attraversa la valle.

Nelle Gole sono presenti numerosi componenti naturali e animali ma, il suo vero pregio, sta nel racconto del mondo attraverso la sua terra e le sue pietre che ne hanno decretato, da parte dell'Unesco, il titolo di modello come Geoparco.

Io e Lu ci siamo girati tutti i 12 km di sentiero in un pomeriggio di sole, godendoci una vera meraviglia della natura.

Abbiamo scelto come accesso quello più a sud incamminandoci a ritroso rispetto alla discesa delle acque del Breggia.

La camminata inizia al Mulino del Ghitello, un'edificio composto di tre piani. Il locale macine e il buratto si trovano al piano terreno, nell'angolo Nord-Ovest del complesso. Il frantoio, in posizione distaccata, occupa l'angolo Sud-Ovest. Si tratta di una costruzione antica, risalente all'inizio del XVII secolo; sulla trave che fungeva da supporto alle macine è incisa la data 1606 (la trave è stata rimossa in occasione del restauro e conservata nei locali della Fondazione), recentemente si è scoperta la stessa data incisa su un supporto in pietra che funge da base per la struttura di uno dei mulini.
Il Mulino comprendeva macine per il granoturco, il frumento, altri cereali (segale, orzo, grano saraceno) e le castagne. Disponeva inoltre di un frantoio per la torchiatura di noci e semi di lino. L'attività del frantoio è cessata nel 1950 mentre quella del Mulino nel 1961.
Il fiume Breggia è caratterizzato da una portata poco costante, con variazioni notevoli in caso di piogge dovute in gran parte alle caratteristiche carsiche del bacino imbrifero. L'antica roggia in pietra e muratura aveva una lunghezza di ca. 210 metri e attingeva l'acqua da un piccolo bacino di accumulazione costruito per ovviare alla penuria d'acqua nei periodi di magra. Il diritto d'acqua si è estinto nel 1976.



la ruota del Mulino del Ghitello e il bacino di accumulo acqua in caso di secca del torrente

Attraverso il sentiero si passa accanto alla vecchia Birreria che approffitava della portata d'acqua e della vicinanza di Mulini e coltivazioni di cereali.
la birreria dal ponte "Punt dala Bira"
Proseguendo la camminata si costeggia il torrente potendo vedere gli spaccati della faglia che hanno esposto le varie stratificazioni del territorio nel tempo.




scaglie (variegata, bianca e rossa)
Si arriva così all'ex cementificio "La Saceba" edificato nei primi anni Sessanta in Ticino.
E' stato fondamentale per la costruzione di immobili pubblici e privati, ponti e dighe, sia a livello cantonale che nazionale.
L'idea era quella di utilizzare le risorse minerarie presenti nelle Gole per la produzione di cemento, soprattutto perché nel 1960 si scoprì una riserva di maiolica.
Il paesaggio della zona delle Gole della Breggia prima dell’arrivo della fabbrica era caratterizzato da aziende agricole, dotate di mulini alimentati dal canale di derivazione che partiva dal fiume Breggia. In seguito alla costruzione della stessa, l'aspetto cambiò drasticamente: con un'estensione di circa quattro ettari, la Saceba divenne l'edificio principale della zona delle Gole della Breggia, mutandone radicalmente la morfologia.
Negli anni Sessanta e Settanta, il cementificio fu potenziato: il totale dei dipendenti superava le cento unità.
Nel 1981 l'unico settore della fabbrica attivo era solamente il centro di macinazione.
La Holcim S.A., nuova proprietaria della fabbrica, nel 2003 termina l'attività della Saceba, quando conta ancora circa quindici dipendenti.




Da questo momento ci si addentra nel polmone verde della valle con meraviglie che ci accompagneranno per tutta la camminata

 farfalle Macaone in volo ovunque in cerca di fiori e polline



 passerelle e camminamenti in giro per il territorio

 Ciclamini spontanei in fiore nelle zone umide e in ombra

Si arriva così al Punt del Farugin, ricostruito totalmente nel 2000, è situato nella zona più stretta delle gole, sopra il Buzùn dal Diàvul, e si dice che il suo nome derivi dalla frase “fa ruggine”.
L'importanza del ponte del Farügin era fondamentale: era l'unica via d'accesso che nel sedicesimo secolo collegava Morbio Superiore e Castel San Pietro e viceversa. Il percorso è di importanza nazionale, e fa parte dell'Inventario federale delle vie di comunicazione storiche elvetiche.



 Luigi sul ponte sfidando il suo senso di vertigine ;-)



Si arriva così sempre più vicini al Breggia e, dopo un'area attrezzata picnic, è possibile scegliersi una delle vasche e insenature meravigliose che il Parco offre.
La pietra che circonda il fiume e che offre comode sedute si chiama Calcare di Moltrasio (calcare selcifero). Ci siamo concessi una pausa relax e piedi in ammollo nel fiume... ovviamente congelati dopo due nanosecondi ma l'aria è fresca e ci si sente proprio benissimo.






 Dimostrazione di arrampicata senza funi di sicurezza in orizzontale!

 La mia specialità!!!


Ripreso il cammino si inzia a salire la valle sino all'ultimo mulino, il Mulin da Canaa, scavato nella roccia del letto della Breggia. Con la costruzione della nuova strada circolare (1820 ca.) sorse il nuovo "Mulin da Canaa", in gran parte distrutto da una piena della Breggia. Nel 2009 si sono conclusi gli interventi di ricupero e di consolidamento dei resti della struttura.





 Una macina del Mulino di Canaa semisepolta nel terreno franato nel corso dei decenni 

La pila del mulino messa alla luce durante le opere di ricupero.
Si tratta del foro utilizzato per eliminare il tegumento dai cereali prima della macinatura.

Da questo punto il sentiero si alza di livello e la passeggiata si allontana dal fiume entrando nei boschi di castagno e di frassini ma aumentando l'impegno con delle belle salite che porteranno direttamente a Morbio Superiore, il paese in cima alla valle.
La terra in questo punto è composta principalmente da Calcari Marnosi e Marne Pelagiche e una parte del sentiero è venuto a franare così come lo vedete nella foto successiva. Ora si percorre un nuovo sentiero più interno nel bosco.




 Le coltivazioni di uva nera di Morbio Superiore, una vera provvidenza per la sete accumulata durante la giornata visto che ci eravamo scordati l'acqua pensando di percorrere solo una parte del Parco.

Dall'apice della valle abbiamo preso il sentiero che, facendoti percorrere l'altro lato del fiume Breggia, ti riporta al cementificio.
Splendido momento l'incontro con uno scoiattolo rosso disturbato dal nostro arrivo. Uno scambio di sguardi veramente emozionante!


 Una porta del cementificio veramente rassicurante!


 Nella sede dl cementificio c'erano panche, generatori e aste microfono, se ci avrebbero fatto un concerto sicuramente era una location da URLO!

 E per chiudere alla birreria si riprende l'urbanità del luogo senza però un particolare, a nostro parere, molto simpa!

Per chi ne volesse sapere di più ecco qua il sito del Parco:

Se ci andate fatemi sapere ok?

A presto nuovo blog ;-)

***Miss***

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