da Varese, le odierne peripezie ed i mille interessi di una stramba famiglia di tatuatori!

Ho sempre pensato che la mia vita è piena di gente interessante e folkloristica, di gente colorata e gente molto dark,
di occasioni speciali, di fotografie, libri e scambi di informazioni...
Vorrei queste pagine fossero un'occasione per contaminarci e sorriderci su!!!!


Se desiderate contattarmi per qualsiasi chiarimento, opinione o scambio di vedute mi trovate qua: artistichousewife@hotmail.it

martedì 21 giugno 2011

Spira dopo spira

Super Ninetta prosegue il suo viaggio e, seduta dopo seduta diventa sempre più bella:








IL SERPENTE

Non c'è, forse, animale più rappresentato nella simbologia di tutti i tempi come il serpente. In moltissime culture, nelle leggende, nelle cosmogonie, nei miti, nell'iconografia, protagonista assoluto di molte storie ataviche, è un simbolo dell'inconscio collettivo che riveste grande importanza.
Per non parlare dei sogni che in molte fasi dell'analisi, in soggetti diversi, rappresentano serpenti mordaci, in agguato o dormienti, spaventosi o "stranamente" rassicuranti.
E' simbolo della conoscenza, per questo può anche essere pericoloso, come recita il mito cristiano della creazione.
Il serpente rappresenta un simbolo polivalente, universalmente presente in tutte le culture.
E' l'antenato mitico, il vivificatore, simbolo stesso della cura, è l'animale originario alle sorgenti della vita e della libido.
Nella nostra cultura prevale il suo lato negativo in quanto la Cristianità, soprattutto nel pensiero medioevale, ne ha sottolineato la valenza malefica e distruttrice, associandolo spesso alla lussuria della donna (Eva o la Bestia dell'Apocalisse).
Ma come gli Gnostici videro in esso un detentore privilegiato di misteri esoterici, anche nei Testi Sacri dell'Occidente, il serpente è ambivalente: Cristo, come figura salvifica e rigeneratrice, è stato talvolta raffigurato come il serpente di rame sulla croce.
Archetipo fondamentale, o meglio complesso di archetipi legato alle origini, rimanda al ciclo continuo della vita:
l'Uroboro, il serpente che si morde la coda, sostenendo e avvolgendo la creazione in un cerchio continuo, ne impedisce la fine.
Nella sua forma viva, circolare, rappresenta l'eterno ritorno.
Anche nell'iconografia alchemica svolge da un lato una funzione di circolarità di certi processi chimico-organici, dall'altro entra nelle figure simboliche della scienza ermeneutica, come sole/luna, fratello/sorella ecc.

Animale-simbolo considerato in modo contraddittorio, in molte culture arcaiche rappresenta il mondo degli inferi e il regno dei morti per la sua abitudine a ritirarsi in luoghi nascosti o in buche della terra, ma anche il suo contrario per quella sua apparente capacità di rigenerarsi attraverso il cambio della muta.
In tal modo, e un po' ovunque nel mondo, rimanda alla vita e alla morte, al chiaro e allo scuro, sempre, indissolubilmente, legati.
Essendo in relazione con la terra è in rapporto con gli antenati.
Per questo molte leggende parlano di serpenti sacralizzati.
Rappresenta lo spirito di una grande divinità, cosmografica e geografica.

In Africa è la più antica imago-mundi.
In molte cosmogonie è l'Oceano stesso che racchiude in un quadrato la Terra.
In India, nel tantrismo è la kundalini, un serpente arrotolato alla base della colonna vertebrale che, risvegliandosi, vivifica i chakra; nel macrocosmo è Ananta, che serra tra le sue spire la base dell'asse del mondo.
In Cina è il quinto animale dello Zodiaco, è astuto e pericoloso.



In Giappone, nello scintoismo, svolge un'importante funzione nel mito.
Il Grande Serpente Originario è l'Alfa e l'Omega di ogni manifestazione:
evocato, adorato o temuto da molti popoli in Africa, in India, in Indonesia o in Estremo Oriente. E' il principio di ogni cosa e abita gli strati più profondi della terra, è la riserva, il potenziale da cui provengono tutte le manifestazioni. Rappresenta in modo intenso l'energia psichica, le forze che giacciono nel profondo.
Sul piano umano, è il doppio simbolo dell'anima e della libido e rimanda ad un'ambivalenza sessuale che lo fa essere, in molte tradizioni, maschio e femmina insieme o gemello di se stesso.
E' doppio e Uno e rappresenta la dialettica vivificante.
In Africa, nelle società matriarcali, è signore delle donne e della fecondità, ma anche in India, in Brasile, in Cina e in Nuova Guinea. In Australia due serpenti antenati percorrono la terra senza posa e, a ogni loro sosta, lasciano i maiaurli, spiriti di bambini.
Sia nella cultura greca che in quella egizia, il serpente è colto nella sua doppiezza: è temuto in quanto ha il potere di ricondurre il cosmo nel caos iniziale dell'indifferenziato. Ma è anche apprezzato e venerato poiché rappresenta l'altra faccia dello spirito, il vivificante, l'ispiratore della vita.
Per questo Atena, dea di ogni scienza, tiene in mano e sul petto il serpente da cui nascono altre divinità e Iside porta sulla fronte il cobra reale simbolo di conoscenza, sovranità ed eterna giovinezza.

Il serpente è anche noto come medico e indovino. Esculapio, dio della medicina, è rappresentato con il caduceo (dal greco: verga dell'araldo).



Questo oggetto, attributo di Mercurio, consiste in una bacchetta, talvolta alata, intorno alla quale si attorcigliano due serpenti, simbolo del principio dialettico. Nell'esoterismo è la conoscenza legata al mistero dei processi vitali, per questo è rappresentato sulla croce dei farmacisti. Essere padrone del serpente significa libero accesso all'inconscio (per questi i bambini sono privilegiati rispetto agli adulti)
e conoscenza di tutti i segreti: gli incantatori, nell'antichità, erano degli iniziati.
Vi è un'analogia tra l'intestino, che ne riproduce la forma, il serpente e il labirinto. Questo chiarisce l'origine delle pratiche divinatorie fondate sull'esame delle viscere.
Padrone della forza vitale e simbolo della rigenerazione che avviene attraverso il fuoco, è anche il Drago, suo parente stretto.
Quetzalcoatl, il serpente alato nel mito azteco, incarna le qualità del serpente e dell'uccello, collega cioè terra e cielo, ed è una figura rigeneratrice.

2 commenti:

  1. C'è non ho parole ; il pezzo è bellissimo e poi sta ragazza è tostissima chissà che dolorrrrr hehehehe comunque complimentoni !!!! "Giuseppe"

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  2. La dany è una tosta!
    parola delle Ninettes ;)

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